La censura che avanza: non solo il decreto romani

E’ stato approvato il decreto Romani, che nonostante gli aggiustamenti sarà fonte certa di confusione e di censure preventive. Ma non è l’unica notizia di questi giorni che ci racconta di censure e menzogne dei nostri legislatori e media mainstream.

Si aggiungono infatti anche la censura del programma di Gad Lerner che voleva parlare della mega truffa messa in atto da Fastweb e Telecom, la decisione della RAI di sospendere i Talk Show estendendo le norme sulla par condicio (per quanto io odi i talk show è innegabile che si tratti di una censura bella e buona), e la menzogna del Tg1 a proposito della prescrizione del reato commesso dall’avvocato Mills che diventa assoluzione secondo i giornalisti della principale testata giornalistica radiotelevisiva italiana.

E che dire poi della sentenza del tribunale di Milano che condanna tre dirigenti di Google per violazione della privacy. Non bloccarono la pubblicazione di un video che mostrava un minore autistico. Si tratta del primo procedimento del genere al mondo. La sentenza introduce la responsabilità dei provider sui contenuti inseriti dagli utenti: anche in questo caso si spinge i provider ad applicare forme di censura preventiva. 

Di seguito alcune fonti varie che trattano questi argomenti…  Continue reading

AvANa Story a ForteDb

Quello che segue è la traccia scritta dell’intervento che ho fatto durante la trasmissione ForteDb che andava in onda tutti i martedì su Radio Popolare Roma (io ho partecipato il 24/11/2009). E’ la storia di AvANa, soggettiva e parziale, molte di più sarebbe le cose da raccontare… ma intanto nei 15 minuti a mia disposizione ho raccontata questa parte.
Si può ascoltare solo la parte relativa alla storia di AvANa (con un paio di pezzi musicali in mezzo).

Buona lettura 🙂

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Murdoch e Google vanno alla guerra. Ma contro chi?

Secondo il Financial Times, Murdoch sarebbe in trattativa con Microsoft per cedere a Bing (il motore di ricerca di Microsoft) il diritto esclusivo di indicizzare i contenuti prodotti da NewsCorp, il gigante editoriale proprietario tra gli altri del Wall Street Journal e del Sun.
Microsoft sarebbe disposta a pagare (non si sa quanto) in cambio dell’esclusiva, che se allargata ad altri editori potrebbe caratterizzare Bing come motore di ricerca principale per le news.
La notizia, non confermata da Murdoch né da Microsoft, è stata riportata da quasi tutti i media italiani, ma non è un fulmine a ciel sereno. Durante un’intervista a Sky news Australia del 6 novembre, visibile tra l’altro su Youtube (di proprietà di Google), il magnate dell’informazione aveva protestato perché Google pubblica nei risultati delle ricerche degli utenti anche brani pertinenti provenienti da articoli di giornali di proprietà della NewsCorp, incassando così introiti pubblicitari su contenuti non suoi. Continue reading

La Cina è vicina!

Ennesimo assalto alla libertà degli utenti di Internet.

Negli anni sessanta questo slogan veniva gridato per indicare che anche in Italia era alle porte una rivoluzione comunista.
Oggi purtroppo siamo costretti a constatare che il governo italiano adotta misure repressive e censorie che sempre di più lo avvicinano alla Cina, a detta di molti uno dei paesi con minore libertà in rete.

Ieri è stato approvato in senato il "pacchetto sulla sicurezza".
Nel testo della legge (art. 50bis) si legge: "Quando si procede per delitti di istigazione a delinquere o a disobbedire alle leggi, ovvero per delitti di apologia di reato, previsti dal codice penale o da altre disposizioni penali, e sussistono concreti elementi che consentano di ritenere che alcuno compia detta attivita di apologia o di istigazione in via telematica sulla rete internet, il Ministro dell’interno, in seguito a comunicazione dell’autorita giudiziaria, puo disporre con proprio decreto l’interruzione della attivita indicata, ordinando ai fornitori di connettivita alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine".

A prima vista non sembra un gran cambiamento rispetto alla situazione attuale. Ma a ben guardare non è così.
In un paese democratico il compito di prendere decisioni repressive è affidato all’autorità giudiziaria. In regimi di polizia questo compito ce l’ha la polizia. In questo maledetto paese siamo molto avanti: secondo il pacchetto sicurezza è direttamente il ministro dell’interno che può ordinare la chiusura di un sito e/o che questo paghi una sanzione pecunaria fino a 250.000 euro.

altre info:

 

FLaCHi e il maestro unico

Recentemente ho avuto la fortuna di partecipare ad un progetto europeo per l’insegnamento della seconda lingua nelle scuole (FLaCHi Foreign Language for Children). Il progetto prevede l’insegnamento della seconda lingua attraverso l’uso di un gioco, da tavolo e on-line, il cui nome è Langopolis,
appositamente studiato, che si articola all’interno di un ambiente
(villaggio) che i bambini devono popolare (anche con oggetti da
costruire) con le loro storie.
Il metodo incentiva il lavoro di gruppo sia in presenza che a distanza.

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Ennesima censura italiana: stavolta tocca a Pirate Bay

Riporto (senza parole) l’annuncio di Pirate Bay.

Fascist state censors Pirate Bay

We’re quite used to fascist countries not allowing freedom of
speech. A lot of smaller nations that have dictators decide to block
our site since we can help spread information that could be harmful to
the dictators.

This time it’s Italy. They suffer from a really bad background as
one of the IFPIs was formed in Italy during the fascist years and now
they have a fascist leader in the country, Silvio Berlusconi.
Berlusconi is also the most powerful person in Italian media owning a
lot of companies that compete with The Pirate Bay and he would like to
stay that way – so one of his lackeys, Giancarlo Mancusi, ordered a
shutdown of our domain name and IP in Italy to make it hard to not
support Berlusconis empire.

We have had fights previously in Italy, recently with our successful
art installation where we had to storm Fortezza in order to get our art
done. And as usual, we won. We will also win this time.

We have already changed IP for the website – that makes it work for
half the ISPs again. And we want you all to inform your italian friends
to switch their DNS to OpenDNS
so they can bypass their ISPs filters. This will also let them bypass
the other filters installed by the Italian government, as a bonus. And
for the meanwhile – http://labaia.org works (La Baia means The Bay in Italian).

And please, everybody should also contact their ISP and tell them
that this is not OK and that the ISPs should appeal. We don’t want a
censored internet! And the war starts here…

————

Lo staff del sito ha temporaneamente cambiato i propri indirizzi IP,
consentendo ad una parte degli utenti italiani l’accesso al servizio,
ha registrato un nuovo dominio http://labaia.org/ e consiglia a chi si trova in Italia di usare il servizio OpenDNS per aggirare la censura delle autorità di Roma.

altre info:

Microsoft piega ISO. Approvato OOXML come standard internazionale.

Uno standard per i documenti per applicazioni d’ufficio esiste da diverso tempo. Si chiama ODF (Open Document Format). E’ un formato libero e aperto, basato su XML, per i file tipo fogli di calcolo, documenti di testo, presentazioni, grafici, ed e’ stato approvato da ISO da un paio di anni. Ma la Microsoft ha pensato bene di presentare una propria proposta di standard internazionale per lo stesso tipo di file: OOXML per l’appunto.
La domanda è: che bisogno c’e’ di definire un secondo standard se ne esiste gia’ uno?

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Wi-Max ennesima occasione persa!

Non sono bastate le 120 mila firme raccolte dal partito pirata a scongiurare l'ennesimo regalo del governo italiano alle grandi aziende della comunicazione!!

Il ministro Gentiloni ha presentato il bando di gara per l'assegnazione delle frequenze Wi-Max. Wi-Max è una tecnologia wireless che usa però
delle frequenze radio differenti che conconsentono di coprire vaste aree di
territorio (una sola antenna sembra sia in grado di coprire un'intera
vallata alpina).
Saranno 35 le licenze su base territoriale messe all'asta dal governo italiano. Presentato come un passo fondamentale per garantire il diritto d'accesso alla rete rappresenta in realtà l'esatto contrario: l'ennesimo recinto alla rete!

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Dio ha telefonato in america: storie di ordinaria censura!

Stavolta la mannaia della censura non ha aspettato neache che ci
fosse un pronunciamento di una qualsiasi autorita'! Si sono susseguiti
a distanza ravvicinata due casi.

La prima riguarda gli Yes Men, che sono stati "semplicemente" oscurati dal provider dove risiedeva il proprio
server a causa della pressione della ExxonMobil, grandissima major del
petrolio che, non avendo gradito l'ultima campagna degli Yes Man, ha
chiesto al provider che li ospitava di chiudere il loro server.
Il provider ha prontamente obbedito.

La seconda e' di casa nostra ma si estende sin negli States.
Molle Industria e' un gruppo che produce giochi on-line con l'intento di svegliare le coscienze sopite.
La sua ultima creazione si chiama "operazione pretofilia". Si tratta di
un gioco che lungi dall'essere pedofilo o pornografico riprende la
questione delle reticenze della chiesa in tema di preti pedofili. Lo
scopo del giocatore e' infatti quello di evitare di far arrestare i
preti pedofili distraendo i poliziotti o intimidendo bambini e genitori. Continue reading